Come fare per evitare queste situazioni? E’ recente la notizia dell’introduzione, nel decreto di Bilancio 2020, del cosiddetto “Fondo salva casa”. Si tratta di un ammortizzatore sociale pensato da un lato per venire incontro alle famiglie che non riescono a saldare i propri debiti (e vedono quindi la propria casa a rischio di pignoramento), e contemporaneamente assicurare un rendimento al Fondo stesso.
Come funziona infatti il Fondo salva casa? Come un fondo immobiliare, esso acquisisce all’asta gli immobili pignorati, e poi li riassegna in locazione proprio a coloro che ne hanno subito il pignoramento a causa delle proprie difficoltà economiche. Il canone di locazione in questo caso è calmierato, proprio in considerazione delle cattive acque in cui navigano queste persone. Non solo, ma gli ex proprietari godranno di condizioni favorevoli in modo da agevolare il riacquisto dell’immobile ad un prezzo di favore, vicino a quello pagato dallo stesso Fondo per la sua acquisizione.
Il Fondo, la dotazione cui iniziale sarà sufficiente ad aiutare circa 10 mila famiglie, opera in collaborazione con Reoco e società di cartolarizzazione attraverso le quali l’acquisto degli immobili viene effettuato sotto forma di acquisizione di pacchetti di crediti, nonché di associazioni e Onlus. Si pone quindi come una sorta di strumento finanziario a remunerazione sì, ma con finalità sociale. La mission è quella di tamponare la situazione di circa 250 mila esecuzioni immobiliari in atto in Italia che, stando al Ministero della Giustizia, ci metteranno almeno cinque anni ad essere smaltite, con reciproco vantaggio sia per i creditori, che comunque rientreranno dei propri fondi, sia per i sottoscrittori del Fondo, che avranno una remunerazione, sia per i debitori che potranno continuare a vivere nella propria casa, veder ridurre il proprio debito e avere diritto a riacquistare casa nel momento in cui la situazione sarà per loro migliorata.
Articolo da idealista.it